Futuro, sostenibilità e sviluppo sono le parole chiave che AIDP mette al centro del suo Congresso 2022. Nuove forme di organizzazione, mismatch tra domanda e offerta di competenze, nuove politiche del lavoro, sviluppo tecnologico e digitale, diversity & inclusion, riconfigurazione dei mercati, mondializzazione delle connessioni. Questi sono solo alcuni tra i temi che hanno subito negli ultimi anni un’accelerazione tale da poter escludere il ritorno ad una qualsiasi forma di vecchia normalità o di preesistente stabilizzazione. I processi che si sono innescati presuppongono un continuum di cambiamenti che imporrà costanti aggiornamenti in tema di evoluzioni delle competenze, tecniche e manageriali. Non solo.
La pandemia ha ferito nel profondo il corpo sociale e sollecita una ridefinizione delle priorità personali e del patto psicologico tra individuo e azienda. La persona non può più essere vista solo come consumatore o come mezzo di produzione, ma dev’essere considerata nella sua unicità: è il principio più intimo dell’inclusione. Il malessere diffuso richiede un’opzione etica che cerchi quanto più possibile di porre l’uomo sempre come fine e mai come mezzo. È uno scarto di paradigma che cambia in modo radicale la modalità di gestione delle persone nelle organizzazioni e su cui AIDP chiama tutta la comunità professionale e tutta la società civile al confronto.
Ci affidiamo a un grande autore per spiegare la visione che si cela dietro alla scelta di questa parola:
“Il vero viaggio di scoperta non consiste nel trovare nuovi territori, ma nel possedere altri occhi, vedere l’universo attraverso gli occhi di un altro, di centinaia d’altri: di osservare il centinaio di universi che ciascuno di loro osserva, che ciascuno di loro è”
Marcel Proust
Se da un lato l’emergenza economico-sanitaria ha messo in mostra le tante opportunità offerte dalla rivoluzione digitale, dall’altro non c’è stato nemmeno il tempo di riflettere sugli impatti della rivoluzione stessa, in ambito organizzativo, relazionale e professionale. L’innovazione tecnologica senza l'innovazione del pensiero non ci porterà lontano. L'efficacia del pensiero necessita infatti di profondità, quindi è necessario creare una dilatazione per la riflessione in questa incessante accelerazione.
Il Summit mondiale dello sviluppo sostenibile del 2005 aveva individuato le tre dimensioni fondamentali della sostenibilità: lo sviluppo economico, sociale e ambientale. A queste, è stata poi aggiunta la cultura come quarto pilastro fondamentale. A nostro avviso, non vi può essere centralità del lavoro e delle persone senza centralità della competenza come asse portante della crescita del Paese e della società civile nel suo complesso.
Siamo passati da un paradigma organizzativo basato sul connubio comando - controllo ad uno basato su assegnazione obiettivi - controllo risultati. Questa evoluzione ha comportato l’utilizzo di differenti tecnologie, diversi processi, nuove modalità organizzative, innovative distribuzioni fisiche e tecnologiche del lavoro. Quest’ultimo si sta trasformando in forme nuove e talvolta inattese, sorprendenti anche per gli stessi addetti ai lavori. Occorre avvicinarsi a queste innovazioni con passione, mantenendo nello stesso tempo il necessario rigore metodologico.